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Agroenergia: cos'è e gli utilizzi

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L’agroenergia consiste nell’uso delle biomasse per ricavare energia rinnovabile. Comunemente, se vogliamo dire cosa sono le agroenergie secondo la loro propria definizione, ci dobbiamo riferire proprio alla biomassa. In realtà in senso più esteso si potrebbe far riferimento a tutte le potenzialità energetiche che si possono ricavare dalle attività agricole. Attualmente si sta sempre più diffondendo la consapevolezza di quanto possano essere importanti i biocarburanti, che sono rappresentati soprattutto dal biodiesel e dal bioetanolo. Non mancano i dibattiti sulla questione, anche sulle prospettive che l’utilizzo sempre più ingente di queste fonti energetiche potrebbe avere.

I tipi di agroenergia che esistono

Parlando di agroenergia, si pensa soprattutto alle biomasse e quindi al biogas e all’energia termica e proprio a quei biocarburanti di cui abbiamo parlato precedentemente. Alcuni esperti ritengono che l’uso indiscriminato dei biocarburanti potrebbe ben presto modificare lo scenario agricolo dell’epoca attuale. Non sono infatti rari quei casi in cui molti terreni, prima utilizzati per ottenere coltivazioni i cui prodotti erano destinati all’alimentazione, adesso vengono sfruttati per la coltivazione di vegetali da usare per la produzione di energia.

Ma c’è anche un’altra possibilità, perché oggi si parla molto dell’opportunità di utilizzare i biocarburanti di seconda e terza generazione. Per la produzione di questi biocarburanti si possono sfruttare altre materie prime, come il legno e la cellulosa, le alghe o altri arbusti da coltivare in terreni non impiegati per coltivazioni a scopo alimentare.

Le agroenergie sono sostenibili?

Acceso è anche molto il dibattito per quanto riguarda l’aspetto della sostenibilità ambientale delle agroenergie. Da questo punto di vista si pensa soprattutto al biogas. Questa fonte energetica deriva dalla decomposizione della sostanza organica, grazie all’azione di microrganismi che, come prodotto della digestione dei rifiuti organici, liberano proprio il biogas.

Il biogas è composto da metano, da altri gas e anche da anidride carbonica. Si discute sull’opportunità di continuare a sfruttare questa forma di energia, che ha un impatto ambientale ridotto soltanto quando si inserisce all’interno di una filiera corta.

Il biogas è sostenibile dal punto di vista ambientale soltanto quando la materia prima viene prodotta dalla stessa azienda agricola che poi lo riutilizza.

Invece tutto potrebbe diventare poco conveniente sia dal punto di vista economico che dal punto di vista del rispetto dell’ambiente quando le biomasse per la produzione di metano si trovano molto distanti dall’impianto di produzione. In questo caso si dovrebbe mettere in atto un grande dispiego di risorse che potrebbe non risultare molto vantaggioso.

È il caso per esempio delle coltivazioni dedicate alla produzione del biogas, che sono soprattutto quelle di mais. Questo prodotto agricolo richiede delle specifiche condizioni climatiche per essere coltivato, per cui ci si ritrova ad avere a che fare con delle coltivazioni dislocate in ambienti poco accessibili che a lungo termine non rendono l’utilizzo delle agroenergie molto sostenibile.