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Bolletta energia seconda casa con Enel: i costi

enel seconda casa

Chi ha intenzione di comprare una seconda casa, magari la classica abitazione per le vacanze al mare o in montagna, sa benissimo che una volta perfezionato l’acquisto dovrà attivare le utenze come quella dell’energia elettrica. Non trattandosi dell’abitazione di residenza, i costi della bolletta dell’energia erano sempre mediamente più alti, almeno sino alla recente riforma del gennaio 2017.

Riforma del 2017: cosa cambia

Prima della riforma del gennaio 2017, le tariffe regolate dall’Autorità per l’energia presentavano per le seconde case costi sicuramente maggiori rispetto a quelle delle abitazioni di residenza. Questo significava che prima di questa data, chi possedeva una seconda casa andava a spendere molto di più dell’abitazione di residenza, soprattutto con consumi alti.

Ma con la riforma di gennaio 2017 (delibera 582/2015/R/eel) queste differenze sono state parzialmente colmate. Innanzitutto è stata abolita la progressività, cioè quel sistema che faceva pagare un prezzo maggiore al KWh in presenza di alti consumi.

Inoltre, la nuova tariffa TD per i servizi di rete (trasporto e distribuzione dell’energia) è stata spostata sulla parte fissa. I costi di rete, quindi, saranno pagati per la potenza impegnata e non più in base a quanto effettivamente consumato. Infine, è stato modificato il sistema di fatturazione degli oneri di sistema.

Una delle modifiche più importanti è quella relativa alla nuova tariffa TD che è unica. L’Autorità, infatti, ha abolito le tariffe D2 e D3. Tale nuova tariffa unica si applica a tutta la clientela domestica, anche quella non residenziale, dunque anche alle seconde e terze case. La tariffa unica TD avvantaggia sicuramente chi consuma più energia visto che l’Autorità ha abolito anche gli scaglioni di consumo. La tariffa D2 era nata, infatti, per scoraggiare proprio gli alti consumi di energia.

L’Autorità, con la nuova tariffa TD unica, vuole, invece, spingere verso l’utilizzo più efficiente dell’energia elettrica, come per esempio per l’uso delle pompe di calore per il riscaldamento al posto delle classiche caldaie.

Riforma del 2017: seconda casa

Prima della riforma, dunque, nelle bollette elettriche per la seconda casa i clienti si trovano la voce tariffa D3 in quanto non residenti all’interno dell’abitazione. Grazie alla riforma e alla tariffa unica TD, i clienti non residenti pagheranno maggiormente per i costi legati alle quote fisse che però si riducono progressivamente in base ai consumi.

Sino a 1.100 kWh all’anno di energia consumata, la differenza con il vecchio sistema tariffario risulta essere minima ma oltre permette di riuscire a risparmiare cifre interessanti, sino a 90 euro all’anno per consumi pari a 3400 kWh. Sotto i 1100 kWh di consumo, invece, il nuovo sistema di fatturazione può diventare addirittura più oneroso.

Se la seconda casa è utilizzata poco e i consumi energetici sono bassi, le differenze in termini di costo saranno minime ma se la casa viene utilizzata molto ed il consumo di energia sale, le bollette saranno più leggere rispetto al vecchio sistema.
Quando si sceglie una tariffa dell’energia per una seconda casa è sempre bene optare per una soluzione che permetta di soddisfare al meglio le esigenze di consumo, trattandosi di un’abitazione che potenzialmente potrebbe essere utilizzata solo per specifici periodi all’anno.