Consumo elettrico: differenza tra rilevato, stimato e fatturato
Il consumo elettrico rilevato può essere differente da quello stimato e da quello fatturato. In ogni caso tutti e tre i tipi di consumi sono importanti, per comprendere fino il fondo l’andamento dei consumi delle nostre forniture della luce. Sono tutte delle voci che bisogna tenere in considerazione, anche per imparare a leggere in maniera corretta le bollette. Questo è un passo molto importante per riuscire a capire come fare per risparmiare sulle tariffe dell’energia elettrica. Ma vediamo qual è il calcolo del consumo elettrico e come possiamo destreggiarci tra le varie fasce orarie per la corrente elettrica, in modo da essere consapevoli di quanto consumiamo.
Consumo elettrico rilevato: cosa significa
Il consumo elettrico rilevato, che è chiamato anche consumo effettivo, indica l’energia che è stata realmente consumata nell’intervallo compreso tra due letture del contatore. Il calcolo può essere effettuato prendendo i numeri che sono presenti sul contatore e calcolando la differenza tra le ultime due letture o tra le ultime due autoletture.
Proprio in base ai consumi rilevati, l’azienda fornitrice di energia elettrica può decidere di effettuare ad un certo punto un conguaglio. In questo caso si possono verificare due situazioni. Quando il consumo reale è maggiore di quello previsto, sulla bolletta ci verrà addebitata una cifra in più, per consentirci di pagare l’energia che non è stata fatturata precedentemente. Quando il consumo reale è minore di quello previsto, verrà dedotta dalla bolletta una cifra che corrisponde all’eccesso di corrente che è stato calcolato e addebitato precedentemente.
Per poter evitare cifre molto alte con il conguaglio, è sempre ottima abitudine quella di fare l’autolettura del contatore, comunicandola al nostro fornitore di energia. Inoltre sarebbe opportuno dotarsi di un misuratore di consumo elettrico, anche per essere consapevoli di quanto andremo a spendere, al di là del conguaglio.
Sulla questione è intervenuta anche l’Aeegsi, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, che ha stabilito che le aziende che forniscono energia elettrica devono effettuare la lettura del contatore almeno una volta all’anno ed ha favorito la diffusione dei contatori intelligenti, che trasmettono a distanza la quantità effettiva di energia consumata.
Consumo fatturato: che cosa significa
Il consumo fatturato è l’ammontare di kWh di energia elettrica che vengono addebitati sulla bolletta limitatamente ad un periodo di riferimento. Solitamente le bollette contengono un riepilogo dei consumi fatturati in riferimento al periodo a cui si riferisce la bolletta stessa e poi un riepilogo dei consumi fatturati nel corso dell’ultimo anno.
Consumo stimato: cosa significa
Quando la nostra compagnia elettrica emette la bolletta, può capitare che le informazioni che possiede, per quanto riguarda la quantità di energia consumata, non siano aggiornate completamente. Può accadere in sostanza che i reali consumi non corrispondano all’energia consumata calcolata dalla compagnia elettrica.
Ecco perché quest’ultima emette la bolletta nella forma del consumo stimato, un valore indicativo basato sulla media dei dati raccolti sulla nostra abitazione nello stesso periodo degli anni scorsi.