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Controllo fumi caldaia: tempistiche e sanzioni

controllo fumi caldaia

Ogni quanto va effettuato il controllo dei fumi della caldaia? Non si tratta di comprendere soltanto la periodicità del controllo, ma anche capire fino in fondo cosa prescrive la procedura nel controllo obbligatorio. Infatti, se non si rispettano le norme, si può andare incontro a delle sanzioni. In particolare si deve tenere presente che la legge stabilisce una frequenza differente del controllo in base alle tipologie di caldaie e alla loro potenza. Naturalmente questa operazione non ha a che fare con i lavori di manutenzione ordinaria, che devono essere effettuati di tanto in tanto, per provvedere anche ad una corretta efficienza dell’impianto.

Quando fare il controllo dei fumi

In base alla normativa precedente, il controllo dei fumi della caldaia doveva essere effettuato obbligatoriamente ogni anno. Nel 2013 è stato emanato un apposito decreto che dà nuove disposizioni. Queste ultime stabiliscono controlli annuali, biennali o quadriennali, in base alla tipologia di caldaia utilizzata:

  • Caldaia a gas metano o GPL – Il controllo va effettuato ogni 4 anni per queste caldaie che abbiano una potenza superiore ai 10 KW ed inferiore ai 100 KW; ogni 2 anni se la potenza è superiore ai 100 KW;
  • Caldaia a combustibile solido, come per esempio le caldaie a pellet e a carbone – il controllo dei fumi è obbligatorio ogni 2 anni se la caldaia ha una potenza superiore ai 10 KW ed inferiore ai 100 KW; deve essere invece annuale se la caldaia ha una potenza superiore ai 100 KW;
  • Caldaia a combustibile liquido, come per esempio il gasolio – per questo tipo di apparecchi il controllo dei fumi deve essere fatto ogni 2 anni se hanno una potenza superiore ai 10 KW ed inferiore ai 100 KW; diventa annuale se le caldaie hanno una potenza superiore ai 100 KW.

Generalmente le caldaie per uso domestico non hanno una potenza che supera i 100 KW, per cui in linea generale il controllo cade ogni 2 o 4 anni in base al tipo di combustibile che viene utilizzato.

Chi deve effettuare il controllo

Secondo la norma, il controllo dei fumi della caldaia deve essere effettuato dal responsabile dell’impianto. Quest’ultimo, però, può delegare una terza persona. I controlli spettano al proprietario, all’inquilino o all’amministratore di condominio nel caso di impianti centralizzati. Può intervenire un terzo responsabile, in caso di delega.

Per questa operazione ci si deve rivolgere ad una ditta o ad un professionista tecnico che è possibile trovare nel territorio di residenza. Solitamente, prima di procedere ai lavori, si contattano diverse ditte, per richiedere i preventivi del costo e valutare l’offerta più conveniente. Il costo dell’intervento può aggirarsi intorno ai 100-120 euro. Inoltre in alcuni casi, come per esempio nella città di Roma, si deve aggiungere il prezzo di 9 euro da pagare entro 30 giorni per il rilascio del bollino verde.

Le sanzioni

Se non si rispettano le scadenze per il controllo obbligatorio dei fumi della caldaia, si può incorrere nelle seguenti sanzioni:

  • al proprietario, all’inquilino, all’amministratore del condominio o al terzo responsabile dell’impianto può essere applicata una multa non inferiore ai 500 euro o comunque con un importo non superiore a 3.000 euro;
  • alle ditte che hanno ricevuto l’incarico del controllo della caldaia e non effettuano l’operazione viene applicata una multa dall’importo compreso tra 1.000 euro e 6.000 euro.

 

 


Immagine: Flood G. via Flickr