Convertire BTU in Kw, come calcolare i consumi
Quando si ha la necessità di acquistare un climatizzatore ci si imbatte nella sigla BTU che esprime sostanzialmente la potenza del dispositivo. Trattasi di un’unità di misura diversa dal solito e che può inizialmente spiazzare, eppure è fondamentale per poi capire esattamente quanti Watt di corrente consuma il condizionatore. Conoscere la potenza è importante per molti motivi. Per esempio se l’impianto elettrico di casa è strutturato per gestire le potenze di energia richieste dal condizionatore o se il condizionatore ha l’obbligo del libretto unico o se deve fare una manutenzione obbligatoria periodica per il controllo dell’efficienza energetica.
BTU: cosa sono?
Per indicare la potenza del condizionatore si utilizzano i BTU che altro non sono che una sigla che indica il British Thermal Unit per ora di funzionamento. In termini più semplici, i BTU indicano la potenza refrigerante per ora di utilizzo. A livello tecnico, un BTU equivale alla quantità di calore richiesta per alzare la temperatura di 1 libbra di acqua da 39 a 40 gradi Fahrenheit. Tutti i moderni climatizzatori adottano questa unità di misura.
BTU in Watt: come fare
Se è importante capire la reale potenza dei condizionatori in Watt è fondamentale convertire i BUT in questa unità di misura. Farlo non è difficile, basta solamente effettuare alcuni semplici calcoli. 1 Watt equivale a 3,416 BTU. Dunque, per effettuare la conversione sarà sufficientemente dividere la potenza in BTU per 3,416 per ottenere la potenza in Watt.
Per esempio, un condizionatore da 9000 BTU avrà un consumo orario di 2635 Watt, cioè di circa 2,6Kw.
Grazie a questa semplice conversione è possibile capire quanta energia elettrica può arrivare a consumare il condizionatore. Nell’esempio fatto si evince con un classico impianto elettrico da 3,3Kw di casa potrebbe andare bene a gestire l’apparecchio anche se risulterebbe molto al limite nel caso si volesse utilizzare qualche altro elettrodomestico.
Inoltre, calcolare l’effettiva potenza permette di capire se il condizionatore dovrà essere dotato del libretto unico dell’impianto e se dovrà sostenere le periodiche manutenzioni obbligatorie per i controlli di efficienza energetica.
Grazie alla possibilità di scoprire l’effettivo consumo energetico del condizionatore sarà anche possibile avere un quadro più preciso per trovare la giusta tariffa per l’energia elettrica dell’abitazione che sia compatibile con gli alti consumi che generano questi apparecchi, soprattutto se si decide di acquistarli anche con finalità di riscaldamento utilizzando i modelli dotati di pompa di calore.
BTU: quale potenza per la casa?
Compreso come si calcolano i consumi, è anche importante scegliere il modello di condizionatore adatto per la propria abitazione. Un modello poco potente non sarà in grado di raffreddare adeguatamente le stanze, mentre un modello eccessivamente potente comporterà solamente uno spreco di energia.
Anche in questo caso la matematica viene in aiuto. Pere calcolare la potenza necessaria è necessario sapere esattamente la superficie della stanza che il condizionatore dovrà raffreddare. Tale superficie deve essere moltiplicata per l’altezza della stanza per ottenere il suo volume. Questo dato deve essere moltiplicato per un fattore K che sarà di 25 per raffreddare la casa o di 36 se si vuole riscaldarla.
Moltiplicando questi due valori si ottiene la potenza frigorifera espressa in calorie per ora. Questa potenza va convertita in BTU sapendo che 1 BTU equivale a 0,252 Kcal/h.
Per esempio, mediamente, per una superficie da 50 mq sarà necessario dotarsi di un climatizzatore da almeno 13 mila BTU.
Ovviamente i calcoli sono teorici perché solo un occhio esperto potrà capire esattamente le reali necessità di un’abitazione. Ecco perché è sempre consigliabile rivolgersi a tecnici specializzati che sapranno dare i giusti consigli su che modelli scegliere.
Immagine: Rockriver via Flickr