Distacco energia elettrica e gas per morosità: cosa fare
Il distacco dell’energia elettrica o del gas per morosità avviene quando il cliente non paga le bollette entro la data di scadenza prevista. Questo può accadere per diversi motivi, ad esempio perché ci dimentichiamo di pagare, perché abbiamo deciso di contestare la cifra richiesta dal fornitore o perché la bolletta non ci viene recapitata per un disservizio delle Poste. Tutte le bollette, quando il contratto è regolato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, devono indicare la data di emissione e quella di scadenza del pagamento. Se il pagamento non viene effettuato entro i termini previsti e nemmeno dopo aver ricevuto un sollecito, il fornitore può procedere con il distacco della corrente elettrica o del gas.
Come avviene il distacco
Il fornitore, nel momento in cui non riceve il pagamento da parte del cliente entro la data specificata sulla bolletta, deve inviare una raccomandata in modo da specificare le modalità con le quali il cliente deve comunicare il pagamento, oltre al nuovo termine entro il quale bisognerà pagare. Inoltre deve essere specificato il termine entro il quale il fornitore farà richiesta al distributore di sospendere la fornitura in caso di ulteriore mancato pagamento.
Se il cliente è già moroso, saranno concessi 10 giorni di tempo. In caso contrario i giorni corrispondono a 20. Dopo questo limite, se il cliente continua a non pagare, il fornitore dopo tre giorni lavorativi può chiedere di sospendere la fornitura di energia elettrica. Si tratta di parametri fondamentali, perché, se il fornitore non si attiene a questi limiti, è previsto un indennizzo per il cliente che dovrà essere accreditato nella bolletta.
Quando non può essere sospesa la fornitura
Esistono dei casi in cui la fornitura dell’energia elettrica o del gas non può essere sospesa per morosità. Ad esempio questo avviene se il cliente non è stato avvisato attraverso una raccomandata, se il pagamento è stato realizzato entro la data di scadenza ma per un disguido le ricevute non sono pervenute al fornitore oppure quando il cliente ha già presentato un reclamo per un importo che ritiene non dovuto. In quest’ultimo caso il fornitore, prima di procedere con il distacco della fornitura per morosità, dovrà rispondere in forma scritta al cliente.
Come riattivare una fornitura sospesa
Per procedere alla riattivazione di una fornitura sospesa per morosità è necessario effettuare un’apposita richiesta al venditore. A questa richiesta dovrà essere allegata la documentazione che possa attestare il pagamento. A questo punto il fornitore invia al distributore la richiesta per riattivare la fornitura, un’operazione che deve essere effettuata entro un giorno lavorativo da quando il distributore riceve la richiesta del fornitore.
In caso di una disattivazione effettuata in tempi più lunghi, il cliente potrà ricevere un rimborso attraverso l’importo della successiva bolletta. Si tratta di un indennizzo di 35 euro con la riattivazione entro due giorni, di 70 euro entro tre giorni e di 105 euro successivamente a questo limite.