Energia eolica in Italia: come funziona
L’energia eolica nel nostro Paese è in crescita, ma i numeri non sono ancora molto positivi. Nel 2016 l’eolico si è posizionato al terzo posto tra le fonti di energia rinnovabile. Resiste al primo posto l’idroelettrico, con il 14% di copertura dei consumi di energia elettrica in Italia, e al secondo posto troviamo il fotovoltaico, con una percentuale pari al 7,3%. L’energia eolica è riuscita a coprire nel 2016 circa il 6% del totale dei consumi italiani di energia elettrica, con una produzione pari a 17,5 TWh di energia.
L’energia eolica in Italia
La maggior parte degli impianti eolici che troviamo nel nostro Paese è stata messa a punto negli anni successivi al 2000 e la crescita è stata evidente in particolare dal 2007 al 2012, facendo registrare circa 1 GW ogni anno. Proprio in quel periodo sono stati messi a punto i due terzi della potenza attualmente disponibile.
In gran parte gli impianti sono quelli con una grande dimensione, visto che il settore del mini-eolico ha raggiunto numeri positivi solo dopo il 2012, ma rimane ancora un’area non molto sfruttata. Gli impianti eolici si trovano maggiormente nelle regioni meridionali del nostro Paese, delle zone in cui si registra una grande disponibilità di vento.
È la Puglia la regione che ha la maggior parte degli impianti di energia eolica. Seguono la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Sardegna. Negli ultimi cinque anni è la Basilicata ad aver spinto di più verso l’apertura di nuovi impianti nella regione. Nel nostro Paese non ci sono ancora impianti eolici off-shore. Si tratta di quelli che vengono realizzati al largo delle coste. È un problema da non sottovalutare, che viene giustificato dalla normativa a causa della tutela delle coste.
Come funziona
Il funzionamento delle pale eoliche è molto semplice. Attraverso il vento vengono mosse le pale, con la generazione di energia cinetica. L’energia di rotazione viene inviata al generatore elettrico che si trova alla base dell’impianto. Il generatore è capace di produrre tensione elettrica grazie ad alcuni magneti e al principio di induzione elettromagnetica. Di conseguenza viene prodotta energia elettrica. Sono a disposizione diverse tipologie di turbine e di pale, che possono variare in base al tipo di asse o alla grandezza.
La crescita degli impianti eolici in Italia ha subito un rallentamento a partire dal 2013, dimezzando il ritmo di circa 1 GW di nuovi impianti ogni anno. Questo è avvenuto in gran parte a causa della messa a punto di un metodo di incentivi che funziona ad asta. Gli incentivi, che sono limitati, vengono offerti a chi propone una richiesta di tariffe più bassa.
Tutto questo ha portato a delle conseguenze ben precise: è diminuito il valore degli incentivi, anche di cifre corrispondenti ai due terzi, a causa della competizione tra i vari operatori. Inoltre si è stabilito un vero e proprio limite agli impianti che si possono realizzare, che è diventato uguale al valore della potenza messa all’asta e per la quale si possono richiedere le agevolazioni.