Libretto caldaia, cosa prevede la normativa
Nell’ottobre del 2014 è entrato in vigore l’obbligo dei nuovi libretti per gli impianti termici e dei nuovi modelli per il controllo dell’efficienza energetica per i condizionatori e le caldaie. A causa di alcuni rinvii, il termine ultimo per l’adeguamento è stato poi spostato al 31 dicembre 2015. Dal 2016, dunque, è obbligatorio il nuovo libretto per la caldaia e per i climatizzatori.
Libretto caldaia: gli obblighi di legge
Questo nuovo libretto è stato introdotto dalla normativa sugli impianti termici e riguarda, dunque, tutti gli impianti. Non solo le grandi caldaie condominiali ma anche i classici sistemi di climatizzazione estiva comunemente presenti nelle case. Tutti, dunque, dovranno periodicamente essere certificati.
Il libretto è un modello unico ed è uguale per tutti gli impianti termici. Libretto che viene impiegato anche per gli impianti di produzione di energia rinnovabile come i pannelli solari. Questo nuovo libretto è, a tutti gli effetti, un sostituto del vecchio libretto della caldaia.
Rispetto alle precedenti soluzione, questo nuovo libretto è formato da singole schede che possono essere assemblate a seconda della tipologia dell’impianto. In poche parole, il libretto è la carta d’identità dell’impianto e dovrà includere tutte le eventuali modifiche ed interventi effettuati.
Il nuovo libretto della caldaia deve essere compilato obbligatoriamente a seguito dell’installazione di un nuovo impianto. Nel caso l’impianto fosse già esistente, il libretto andrà compilato in occasione del primo intervento di manutenzione. Il libretto andrà redatto anche in caso di modifica o sostituzione dell’impianto.
La conservazione di questo importante documento spetta al responsabile dell’impianto che può essere il proprietario dell’immobile o l’amministratore del condominio. La revisione della caldaia per ottenere quello che è chiamato comunemente “bollino blu” è obbligatoria per legge. La frequenza di questa verifica non è fissa ma dipende dalla tipologia dell’impianto. Secondo la normativa del 2013 , DPR 74/2013, la revisione deve essere effettuata in base a quanto specificato sul libretto. Nel caso il libretto non riporti alcuna specifica al riguardo, sarà un tecnico specializzato a consigliare quando effettuare la manutenzione.
Per verificare che le persone rispettino la normativa, le istituzioni possono anche effettuare controlli a campione.
Manutenzioni che, come specificato in precedenza, devono riguardare anche i comuni climatizzatori di casa che molti utilizzano per raffrescare l’ambiente. Questi impianti devono essere controllati ogni 4 anni se con potenze superiori ai 10 kW per uso invernale o 12 kW per i dispositivi ad uso prettamente estivo. Il libretto viene rilasciato dal tecnico del centro di assistenza che effettuerà la manutenzione dell’impianto. Il bollino blu attesa che il controllo di manutenzione sull’efficienza sia stato eseguito correttamente ed a norma di legge.
Libretto caldaia: multe
Il possesso del libretto della caldaia non è un obbligo da prendere sotto gamba, non solo perché i controlli periodici permettono di disporre sempre di un impianto in perfetta efficienza, ma soprattutto perché sono previste pesanti multe in caso emergesse, a seguito di verifiche, che il libretto non esiste e che le manutenzioni non sono state effettuate.
L’attività di controllo è gestita in base ad una normativa regionale. A volte può la Regione può delegare ai comuni di effettuare i controlli. Le sanzioni per gli impianti domestici per il mancato controllo dell’efficienza di combustione variano da 500 a 3000 euro più il rimborso del costo della verifica. La mancanza del libretto può costare tra i 500 e i 600 euro. Eventuali anomalie o l’evidenza di una mancata revisione possono costare tra i 50 e i 200 euro.