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Libretto impianto climatizzazione: le regole da seguire

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Il libretto dell’impianto di climatizzazione è obbligatorio come il nuovo libretto della caldaia. Le normative vigenti stabiliscono che il libretto di impianto deve essere detenuto dal proprietario dell’immobile in cui è situato l’impianto di climatizzazione. Inoltre quest’ultimo, sempre secondo la legge, deve essere sottoposto a dei controlli periodici ogni quattro anni e gli esiti dei controlli devono essere appositamente registrati. Infatti più precisamente si parla di un libretto d’uso e manutenzione dell’impianto di climatizzazione. Quando i tecnici specializzati fanno i controlli dell’efficienza dell’impianto, sul libretto di impianto unico viene applicato un bollino, che indica il riscontro positivo sul buon funzionamento dell’impianto stesso.

Il nuovo libretto di impianto per la climatizzazione

Secondo il DPR 74 del 2013, i controlli di manutenzione e di utilizzo per gli impianti termici sono obbligatori. Essi riguardano tutti gli impianti per il condizionamento e la climatizzazione, sia invernale che estiva. Per questo interessano le caldaie, i climatizzatori e i condizionatori d’aria. Rientrano nella normativa anche i boiler e tutti i sistemi di distribuzione del calore, oltre a tutti gli impianti individuali di riscaldamento.

Vengono esclusi dai controlli e dall’obbligo del bollino gli scaldabagni che producono solo acqua calda per un solo appartamento, le stufe e i caminetti o gli apparecchi di energia radiante. La condizione però consiste nel fatto che non siano fissi e la somma delle potenze non deve essere maggiore di 5 kW.

Ogni quanto va fatto il bollino

La durata per l’applicazione del bollino blu e gli intervalli di tempo previsti per i controlli dell’efficienza energetica possono variare in base a quanto stabilito dalle singole regioni. In genere si parla di un intervallo compreso tra i due e i quattro anni. Contano anche le tempistiche previste dall’installatore, almeno per quanto riguarda i controlli sulla sicurezza dei componenti dell’impianto.

I controlli per l’efficienza energetica, in generale, vanno effettuati ogni quattro anni se l’impianto ha una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e superiore a 12 kW per quelli estivi. Se non si eseguono questi controlli sull’efficienza energetica e non si applica la manutenzione dell’impianto, si può incorrere in multe non indifferenti.

I controlli vengono eseguiti dagli enti locali, anche a campione. Chi non è in regola deve pagare da 500 euro a 3.000 euro. La multa è a carico del responsabile degli impianti, che, oltre a pagare la sanzione, ha l’obbligo di mettere in regola l’impianto. Per il tecnico che non effettua interventi di controllo e manutenzione è prevista una multa da 1.000 a 6.000 euro.

Da ricordare che il nuovo libretto può essere rilasciato da manutentori o installatori autorizzati. Questi ultimi poi devono trasmettere il rapporto dell’efficienza energetica riscontrato sugli impianti all’ente locale, che si occupa di tenere aggiornato il catasto. Per ottenere il libretto, il costo va da 100 a 200 euro.