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Prescrizione delle bollette: le nuove regole

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Può capitare per molti motivi che possano arrivare bollette di luce, gas ed acqua relative a consumi del passato. Se queste bollette, però, fanno riferimento a consumi di oltre due anni fa, i consumatori possono stare tranquilli in quanto il loro debito si è oramai prescritto. Inoltre, se anche le società dovessero insistere anche dietro velate minacce di cause legali, il consumatore avrà il diritto di richiedere comunque la sospensione della bolletta.

Prescrizione bollette: come funziona?

Sino a poco tempo fa, infatti, i termini della prescrizione erano molto lunghi, sino a 5 anni. Tuttavia, con la nuova Legge di Bilancio del 2018 è stata inserita una nuova norma che introduce una deroga al codice civile che porta il termine dai 5 anni agli attuali 2 anni. La prescrizione resta di 5 anni solamente per le bollette del telefono, per gli abbonamenti delle TV in streaming e per le pay TV.

La modifica è entrata in vigore dal primo gennaio del 2018 ma non è retroattiva. Questo significa che solamente le bollette emesse da quella data non potranno richiedere più il pagamento di crediti più vecchi di due anni. Per le bollette precedenti della luce, dell’acqua e del gas valgono ancora i 5 anni.

La modifica introdotta dalla Legge di Stabilità del 2018 vale non solo per i conguagli ma anche per le bollette ordinarie emesse ogni mese o ogni due mesi. Questa importante novità volta a proteggere maggiormente i consumatori vale non solo per gli utenti privati ma anche per le microimprese, i professionisti e le società.

Le società dell’energia, adesso, saranno chiamate a lavorare meglio e non potranno più inviare richieste di pagamento dopo molti anni come poteva capitare sino a poco tempo fa.

Questa modifica, contestualmente, introduce anche un’ulteriore novità forse meno ovvia. Le società, come visto, avranno solamente due anni di tempo per inviare eventuali pregressi da far pagare ai loro clienti ma contestualmente, i consumatori saranno tenuti, adesso, solamente a conservare le vecchie bollette per non più di 2 anni e non per 5 come in precedenza.
Visto che le eventuali richieste possono riguardare solamente casi di due anni prima, i consumatori dovranno conservare solo gli ultimi 2 anni di bollette per poter ricorrere ad eventuali richieste delle società di energia.

La prescrizione scatta solamente se prima della scadenza del termine non si è ricevuto un sollecito di pagamento con raccomandata a/r o con posta elettronica certificata. L’invio di una diffida, infatti, comporta l’interruzione della prescrizione e il decorso dei due anni deve ricominciare da capo. In questo caso fa fede la data di consegna della lettera e non quella di spedizione.

Dunque, chi riceverà un sollecito o una diffida di pagamento per una bolletta o un conguaglio non pagato relativo ad un periodo superiore ai due anni, non sarà tenuto a pagare nulla. Le aziende dell’energia avranno tempo solo due anni per verificare e gestire le loro utenze per metterle in regola con tutti i pagamenti.

Modifiche che riguardano anche la possibilità per le società di poter recuperare tutti gli eventuali furti di energia di chi bypassava il contatore con strumenti tecnici. Anche in questo caso il recupero dei crediti passa da 5 anni e 2 anni, poi, sarà prescritto. Le società, dunque, dovranno agire molto velocemente per non perdere quanto dovuto.