Quota fissa in bolletta, cos'è e perché si paga
A partire dal primo gennaio 2016 è entrata in vigore la nuova bolletta per il gas e la luce. Lo spirito di questo cambiamento era di rendere la lettura della bolletta più semplice evidenziando in maniera trasparente tutti i costi addebitati. In realtà con la comparsa di molte nuove voci, la bolletta, pur se più trasparente, ha confuso le idee di molti italiani, risultando alla fine forse più ostica da comprendere della precedente.
Tra le voci che sono comparse in bolletta e che hanno confuso maggiormente le idee ai consumatori c’è la “quota fissa”. Ecco cos’è, a cosa serve, come viene calcolata e soprattutto perché si deve pagare.
Quota fissa Enel: tutto quello che c’è da sapere
All’interno della nuova bolletta Enel, i consumatori hanno iniziato a trovare le spese suddivise in nuove voci.
Per esempio:
- Spesa per la materia energia
- Spesa trasporto e gestione contatore
- Spesa oneri sistema
Ognuna di queste voci di spesa è calcolata in basa ad una quota energia variabile calcolata sui consumi effettivi e su una quota energia fissa che è indipendente da quanta energia si è effettivamente consumata. Questa quota fissa che servirà per calcolare queste voci di spesa è stabilita dall’Autorità dell’Energia per il mercato a maggior tutela o dal fornitore nel caso del mercato libero.
Il costo della quota fissa viene calcolato su base annua e poi spalmato all’interno delle bollette in quote mensili. Questo costo si calcola anche nel caso di assenza di consumo dell’energia. La sua composizione dipende dalla voce di spesa a cui si riferisce.
Per esempio, nella voce di spesa per la materia energia, la quota fissa fa riferimento ai costi dell’energia, del dispacciamento, della perequazione, della commercializzazione e della componente di dispacciamento.
Il motivo della presenza della quota fissa trova le sue radici all’interno del decreto legislativo 102/14 che fa riferimento alla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica. In altri termini si vuole scoraggiare l’utilizzo di fonti di energia non rinnovabili quali il gas naturale in favore di fonti rinnovabili come l’elettricità. Infatti, la quota fissa premia che consuma di più.
Prima dell’introduzione della nuova bolletta, si utilizzava uno schema progressivo nel senso che a maggior consumi corrispondevano costi superiori. Gli oneri aggiuntivi delle vecchie bollette, infatti, venivano calcolati in base ai consumi effettivi. Ne derivava che le persone preferivano utilizzare soluzioni più economiche come il Gas ritenendo i costi dell’elettricità troppo onerosi.
La nuova bolletta rivoluziona questo modo di fatturare i consumi. I costi dei servizi di rete e di vendita che incidono sul 40% della bolletta non sono più calcolati in base al consumo ma diventano fissi, rendendo più conveniente l’utilizzo della sola energia elettrica. La conseguenza è che i consumatori potranno trovare più utile utilizzare soluzioni di riscaldamento alternative come le pompe di calore elettriche, prima eccessivamente onerose.
Grazie a questa novità, soprattutto nel mercato libero, i consumatori possono trovare l’offerta migliore per le loro esigenze che permetta di utilizzare l’elettricità per tutte le necessità abitative.