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Riscaldamento 2018/2019, le date di accensione e spegnimento

spegnimento riscaldamento

L’Italia, a causa della sua conformazione geografica, dispone di climi completamente differenti. Proprio per questo, per garantire il massimo comfort nelle abitazioni durante il periodo invernale, esistono delle precise regole sulla gestione del riscaldamento. In particolare, lo Stato italiano ha previsto un preciso e rigido regolamento, disciplinato dalla legge 10-1991, atto a stabilire la data di accensione e di spegnimento delle caldaie condominiali e private ed il numero massimo di ore in cui potranno essere accese.

Proprio perché l’Italia dispone di diversi microclimi, le date di accensioni e di spegnimento delle caldaie variano. La legge, dunque, ha suddiviso il Paese in diverse zone, ognuna con regole differenti. Comune per tutti l’obbligo di non superare i 20 gradi nelle abitazioni con una tolleranza positiva e negativa di 2 gradi (18/22 gradi). Le regole, dunque, valgono sia per gli impianti centralizzati che per quelli autonomi.

Riscaldamento: date di accensione e spegnimento per l’inverno 2018/2019

Per quanto riguarda la gestione del riscaldamento 2018/2019, la legge prevede la seguente regolamentazione.

Zona climatica Accensione riscaldamento Spegnimento riscaldamento Ore di accensione al giorno
Zona A 01/12/2018 15/03/2019 6 ore
Zona B 01/12/2018 31/03/2019 8 ore
Zona C 15/11/2018 31/03/2019 10 ore
Zona D 01/11/2018 15/04/2019 12 ore
Zona E 15/10/2018 15/04/2019 14 ore
Zona F Libera Libera Libere

In casi di particolari situazioni climatiche, i singoli comuni possono decidere di modificare le regole generali. Si pensi a casi di freddo intenso anticipato o in caso di forte smog che richiede un utilizzo maggiormente moderato degli impianti di riscaldamento.

Le zone climatiche italiane

Ricordiamo quali sono i Comuni o le Province interessati per ogni fascia climatica del nostro Paese, così da capire quando è possibile accendere il riscaldamento quest’anno.

  • Zona A. Riguarda i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
  • Zona B. Le province interessate sono Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
  • Zona C. Riguarda le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.
  • Zona D. Riguarda le province di Genova, La Spezia, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo e Vibo Valentia.
  • Zona E. Riguarda le province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.
  • Zona F. Riguarda le province di Cuneo, Belluno e Trento.