Scaldabagno elettrico: prezzi e consumo
Se vogliamo considerare l’uso di uno scaldabagno elettrico, oltre ai costi di acquisto, dobbiamo avere ben chiare tutte le operazioni che occorre effettuare per una sua corretta manutenzione. Se il nostro obiettivo è quello di risparmiare anche sul consumo, ci potrebbero interessare delle altre caratteristiche e, in primo luogo, il prezzo alto dell’elettricità. Soltanto in questo modo possiamo veramente riuscire a comprendere fino in fondo se utilizzare uno scaldabagno elettrico conviene oppure se sarebbe meglio ricorrere ad altri metodi per riscaldare l’acqua a basso consumo.
Scaldabagno elettrico: caratteristiche e prezzi
Il prezzo di uno scaldabagno elettrico può variare anche in base alle sue caratteristiche tecniche. I più diffusi sono di due tipi: quello istantaneo e quello ad accumulo. Esaminiamoli uno ad uno. Lo scaldabagno elettrico istantaneo funziona producendo acqua calda quando viene aperto il rubinetto. È uno dei modelli più recenti e possiamo trovare tantissima varietà sul mercato. Il prezzo può differire in base alla potenza e alla marca. Si può partire da un minimo di circa 150 euro e le cifre possono essere anche molto superiori a questo prezzo. In generale offrono la possibilità di limitare gli sprechi, perché l’acqua calda viene prodotta solo quando se ne ha bisogno.
Lo scaldabagno elettrico ad accumulo presenta lo svantaggio di produrre continuamente acqua calda a volte non necessaria, quindi ha un consumo che può essere potenzialmente maggiore rispetto al primo modello. Una volta terminata l’acqua calda, bisogna riattivarlo di nuovo per produrne dell’altra. Se il serbatoio è più grande rispetto all’acqua calda che viene utilizzata, comunque lo scaldabagno ad accumulo ne può scaldare eccessivamente. Ad un consumo maggiore, però, corrispondono dei prezzi più bassi, di solito intorno ai 100 euro. Possono variare in base alle dimensioni del serbatoio.
La manutenzione dello scaldabagno elettrico
È importante fare controllare di tanto in tanto lo scaldabagno elettrico da un tecnico specializzato. I controlli dovrebbero avvenire in maniera regolare almeno ogni due anni, per mantenere efficiente l’elettrodomestico e per evitare sprechi di energia.
Quando apriamo l’acqua calda, se sentiamo che scorre in maniera rumorosa, vuol dire che la temperatura è troppo alta. È meglio quindi regolare il termostato, abbassando la temperatura. A volte l’acqua che esce dallo scaldabagno può presentarsi di un colore giallastro. A questo punto è meglio far pulire e decalcificare la serpentina, soluzione ideale anche quando l’acqua impiega molto tempo a raggiungere la temperatura che desideriamo.
Per evitare gli sprechi di energia, dovremmo sempre tenere presente la quantità di acqua calda che l’elettrodomestico è capace di riscaldare in un determinato lasso di tempo (indicazioni che di solito sono riportate sulla targhetta dello scaldabagno).
Il consumo di uno scaldabagno elettrico
Il modello medio di uno scaldabagno elettrico ha una potenza che corrisponde a circa 1000 W. Acceso per 6 ore al giorno consuma circa 1 kWh. Per considerarne il consumo completo, bisogna ricordare che soltanto all’inizio assorbe molta corrente elettrica, per procedere a scaldare l’acqua. Poi si accende di tanto in tanto per mantenere l’acqua calda nel serbatoio.
Per riscaldare l’acqua impiega una resistenza elettrica. Tuttavia l’elettricità può essere molto cara, per cui conta molto, in termini di risparmio, proprio il costo del combustibile. A parità di calore fornito, l’elettricità tende ad essere più cara del gas.
Per risparmiare sui consumi bisognerebbe dotare lo scaldabagno di una copertura termica isolante, per disperdere meno calore all’esterno. Si dovrebbe tenere bassa la temperatura del termostato oppure utilizzare un timer programmabile per programmare automaticamente l’orario di accensione e quello di spegnimento dell’apparecchio. Un’altra soluzione sarebbe quella di preferire le fasce orarie in cui paghiamo meno l’elettricità, se abbiamo una tariffa dell’energia elettrica bioraria.