Scambio sul posto: cos'è e come funziona
Quando si decide di installare un impianto fotovoltaico in casa, l’obiettivo principale è quello di produrre autonomamente energia elettrica per i propri fabbisogni. Tuttavia, non tutta l’energia prodotta può essere utilizzata o conservata e quindi viene immessa in rete, cioè ceduta al GSE che è Gestore dei Servizi Energetici, attraverso la modalità che viene chiamata “scambio sul posto”.
Scambio sul posto: come funziona
Trattasi di un meccanismo con il quale l’energia elettrica immessa all’interno della rete viene valorizzata. Non deve intendersi come vendita classica ma come una valorizzazione. In altri termini trattasi di un rimborso parziale delle bollette pagate in relazione all’energia immessa in rete. Questa forma di valorizzazione non tiene conto solamente dell’elettricità immessa ma anche dell’energia che viene prelevata dalla rete elettrica per i propri consumi energetici. Lo scambio sul posto, dunque, è una compensazione economica tra immissioni e prelievi.
Per esempio, se un utente cede alla rete un’eccedenza pari a 1000 KWh all’anno e ne preleva 500, nelle bollette saranno pagati gli effettivi consumi ma grazie allo scambio sul posto si otterrà un contributo a titolo di rimborso parziale delle bollette pagate.
Parlando di compensazione tra quanto consumato e quanto ceduto, non si fa riferimento alla quantità di energia, ma al suo valore economico, agli oneri e ai servizi normalmente addebitati in bolletta. Per il calcolo del contributo sono necessari solamente due valori e cioè i kWh immessi e quelli prelevati. Se a fine anno l’utente ha immesso più energia di quella prelevata dalla rete si avranno delle eccedenze che poi potranno essere liquidate dal GSE.
Scambio sul posto come si calcola il contributo
Per calcolare l’eventuale contributo che il GSE rimborserà all’utente, l’Autorità utilizza una semplice formula.
Cs = min ( Oe ; Cei ) + CUsf x Es
Per comprendere meglio la formula è bene capire a cosa fanno riferimento le diverse sigle.
Cs: contributo in conto scambio.
Oe: Onere dell’energia prelevata dalla rete (prezzo dell’energia pagato in bolletta – quota energia).
Cei: Controvalore dell’energia immessa in rete (prezzo dell’energia pagato in base agli orari di immissione in rete).
CUsf: Corrispettivo Unitario di scambio forfetario (costi della rete e degli oneri generali di sistema pagati in bolletta).
Es: quantità di Energia scambiata (valore minimo tra immissioni e prelievi).
Per esempio, ipotizzando che un impianto fotovoltaico fornisca 3500 kWh all’anno, che l’energia immessa in rete sia pari a 2500 kWh e che i consumi siano stati di 1700 kWh all’anno, con un prezzo ipotizzato dell’ energia pari a 5 centesimi di euro a kWh, il contributo sarà pari a 306 euro.
[( 1700 kWh x 0,005) ; (2500 kWh x 0,005)] + (CUsf x Es)
[85 ; 125] + (0,13 x 1700]
85 + 221 = 306 (Cs)
Inoltre, visto che è si è immesso più di quanto prodotto, bisogna considerare le eccedenze tra immissione e prelievi cioè 125 e 85. In questo specifico caso, dunque, le eccedenze ammontano a 40 euro.