Solare a concentrazione: come funziona e le potenzialità
Il solare a concentrazione dimostra di essere incentrato su un grande potenziale da sfruttare ancora più ampiamente nel prossimo futuro. Secondo le previsioni degli esperti, il solare termodinamico a concentrazione potrebbe diventare un settore molto importante per la nostra economia e per quella dell’Europa in generale. Attraverso l’adozione su larga scala del solare termico a concentrazione, secondo le previsioni degli esperti, si potrebbero creare anche numerosi posti di lavoro. Le nuove tecnologie che sfruttano gli impianti a concentrazione solare potrebbero ovviare al problema dei picchi di offerta energetica che non vengono supportati dalla rete. Il tutto attraverso l’opportunità di accumulo e di successivo stoccaggio dell’energia. Ma vediamo di saperne di più su come funziona un impianto termodinamico a concentrazione solare.
Solare a concentrazione: cos’è e come funziona
A disposizione degli addetti ai lavori ci sono diverse tecnologie, che si traducono nella messa a punto di vari tipi di impianti. In particolare possiamo distinguere gli impianti a collettori parabolici lineari, gli impianti a torre centrale e gli impianti con collettori a disco parabolico. Generalmente questi tipi di impianti che sfruttano il solare a concentrazione trovano applicazione nella produzione di elettricità.
L’impianto si occupa di trasformare la radiazione solare in energia elettrica attraverso processi di concentrazione ottica e di cicli termodinamici. I vantaggi sono molti perché, soprattutto in zone dove l’irraggiamento solare arriva direttamente a valori elevati, permette di produrre energia elettrica a costi molto inferiori rispetto a quelli riscontrati con gli impianti fotovoltaici tradizionali.
Per il futuro l’intenzione è quella di utilizzare soprattutto l’area dell’Europa e del Mediterraneo in particolare, per integrare il solare a concentrazione e la tecnologia fotovoltaica tradizionale, per realizzare impianti di media e di grande potenza.
Solare a concentrazione: a che punto siamo
In alcune zone dell’Europa meridionale, come per esempio in Spagna, ma anche nel Mezzogiorno del nostro Paese, si è arrivati a disporre di grandi potenzialità per arrivare a sfruttare al massimo le tecnologie a concentrazione solare, per aumentare la quota di produzione elettrica.
La Spagna soprattutto ha investito in questo settore moltissimi soldi negli ultimi anni. Lo stesso discorso vale per la Germania, che ha manifestato un grande interesse ai vantaggi che si possono ricavare da questo tipo di energia rinnovabile. Per quanto riguarda l’Italia, possiamo dire che la ricerca è iniziata a partire dal 2001, grazie all’impulso dettato dall’Enea.
Uno dei grandi esempi italiani è rappresentato dal progetto Archimede, che è stato realizzato in collaborazione con Enel. La realizzazione di questo impianto può contare su una potenza di circa 6 MW e si prevede una produzione di circa 12 milioni di kW elettrici annuali.
Tutto ciò è molto vantaggioso soprattutto per quanto riguarda la possibilità di limitare i danni dell’inquinamento ambientale. Infatti si calcola che attraverso questo impianto solare a concentrazione si potranno risparmiare circa 2.600 tonnellate di petrolio e quindi si avranno meno emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, pari a circa 8.000 tonnellate in meno.