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Fornitura energia elettrica: come funziona la procedura di sospensione

fornitura energia elettrica

Se non si paga la bolletta per la fornitura dell’energia elettrica, possiamo incorrere nella sospensione. In genere questa non è immediata, ma prima il gestore deve inviare al cliente un avviso tramite raccomandata, in cui sono specificate tutte le condizioni previste a livello contrattuale. Ci sono comunque delle penalità per il ritardato pagamento, anche se non viene sospesa la fornitura dell’energia elettrica. Tutto ciò accade anche scegliendo il gestore più conveniente. Ma vediamo in particolare dopo quanto avviene la sospensione e quali sono le procedure che vengono eseguite in caso di mancato pagamento.

Dopo quanto avviene la sospensione

Normalmente quando riceviamo la bolletta della luce, è indicata una data di scadenza, entro la quale dovrebbe avvenire il pagamento. Se il cliente non paga entro quella data, il suo gestore gli invia una raccomandata. Viene specificato così il termine ultimo per il pagamento, che non deve essere inferiore a 5 giorni. Inoltre viene indicato il termine oltre il quale verrà fatta richiesta al distributore della sospensione della fornitura.

Può accadere che, anche prima della sospensione totale dell’erogazione dell’energia elettrica, venga ridotta la potenza del contatore ad un livello che corrisponde al 15% della potenza disponibile. Se il cliente nel frattempo non provvede al pagamento, dopo 15 giorni dalla riduzione della potenza, viene sospesa la fornitura.

Le penalità per il ritardato pagamento

Le penalità per il ritardato pagamento possono variare a seconda del mercato al quale è vincolato il cliente. Se ha un contratto regolato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, appartenente quindi al mercato di maggior tutela, possono venire richiesti gli interessi di mora per i giorni di ritardo, considerando il tasso fissato dalla Banca Centrale Europea, che viene aumentato del 3,5%.

Se il cliente ha un contratto nel mercato libero, quando paga in ritardo la bolletta, gli vengono richiesti gli interessi di mora e le spese previste dal suo contratto di fornitura elettrica.

I casi in cui non è possibile sospendere la fornitura

Ci sono dei casi in cui, nonostante il mancato o il ritardato pagamento di una bolletta, la fornitura di energia elettrica non può essere sospesa. Ecco di quali si tratta:

  • Non è stato mandato un preavviso con una lettera raccomandata;
  • La sospensione cadrebbe di venerdì, sabato e giorni festivi e prefestivi;
  • Il cliente ha presentato un reclamo scritto in seguito ad un malfunzionamento del contatore;
  • Quando un cliente per ragioni di sopravvivenza è collegato a macchine salvavita.

Per far riattivare una fornitura sospesa, bisogna inviare una richiesta in seguito alla documentazione che attesti l’avvenuto pagamento. Il gestore, ricevendo tutti i dati da parte del cliente, deve inviare al distributore in maniera immediata la richiesta di riattivazione. Se i documenti vengono ricevuti dopo le 18 di un giorno feriale, l’invio al distributore della richiesta di riattivazione può avvenire anche il giorno successivo. A questo punto la fornitura deve essere riattivata entro un giorno feriale.

 

 


Immagine: David Mulder via Flickr