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Strategia Energetica Nazionale: obiettivi ed azioni

Strategia Energetica Nazionale

Con un decreto ministeriale di novembre 2017 del Ministero delle Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare è stata adottata la nuova Strategia Energetica Nazionale 2017. Trattasi del piano decennale del Governo Italiano finalizzato ad anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico.

Strategia Energetica Nazionale: obiettivi e target

Il piano approvato dal Governo si pone l’obiettivo di rendere il sistema energetico nazionale più competitivo, più sostenibile e più sicuro. Si vuole, dunque, migliorare la competitività del Paese, continuando a ridurre la differenza di prezzo e di costo dell’energia dal resto dell’Europa. Inoltre, si punta a voler raggiungere in maniera sostenibile gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione come da richieste europee. Si punta, inoltre, anche a rafforzare l’indipendenza energetica dell’Italia, migliorando la sicurezza e la flessibilità delle infrastrutture energetiche.

Tra i principali target previsti dalla Strategia Energetica Nazionale si evidenziano una riduzione dei consumi finali; l’obiettivo del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi; la riduzione del differenziale di prezzo dell’energia; la cessazione della produzione di energia elettrica da carbone; la promozione della mobilità sostenibile; il raddoppio degli investimenti in ricerca e sviluppo in materia di clean energy e la riduzione della dipendenza energetica dall’estero.

Strategia Energetica Nazionale: azioni

Per raggiungere i molti obiettivi che il Governo si è posto, sono state programmate alcune azioni che saranno poste in essere.

La strategia approvata prevede, per esempio, alcune azioni di semplificazione della regolamentazione per garantire la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla transizione energetica. Tuttavia, non sarà indebolita la normativa ambientale a tutela del paesaggio e del territorio e nemmeno il livello di partecipazione per le decisioni più importanti.
La Strategia Energetica Nazionale punta a sfruttare l’evoluzione tecnologica per produrre energia rinnovabile a costi sostenibili. Proprio per questo la nuova strategia prevede un approccio basato sui fattori abilitanti e su misure a sostegno che mettano in competizione le tecnologie e stimolino l’ottimizzazione dell’efficienza.

Inoltre, per il Governo la tutela del paesaggio è un valore irrinunciabile e proprio per questo per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile (solare ed eolico) sarà data priorità alle aree industriali dismesse che saranno riqualificate. In concerto con le Regioni saranno scelte altre aree, non altrimenti valorizzabili, in cui costruire questi nuovi impianti.

Questi obiettivi possono portare anche ad un incremento occupazionale ma trattasi di un fenomeno che dovrà essere monitorato e gestito. In particolare, i lavoratori dovranno essere formati per creare nuove professionalità e generare nuove opportunità di lavoro.

La Strategia Energetica Nazionale prevede investimenti di 175 miliardi di euro al 2030: 30 miliardi per le reti del gas e della luce, 35 miliardi per le fonti rinnovabili e 110 miliardi per l’efficienza energetica.

Il piano approvato prevede anche un’azione di coordinamento tra i vari soggetti pubblici e privati oltre che con l’Autorità per l’energia. Proprio per questo la Strategia Energetica Nazionale prevede la creazione di una cabina di regia che monitori l’attuazione del piano e che coordini i vari soggetti.

Per garantire la massima trasparenza, il Governo dovrà riferire ogni anno al Parlamento lo stato di attuazione del piano e di tutte le iniziative adottate per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ogni tre anni, inoltre, si dovrà avviare un processo partecipato e condiviso per la revisione della Strategia.

Questo piano approvato dal Governo non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza e rappresenta una scommessa sul futuro del sistema energetico.