Tariffa TD: cos’è e come funziona
Con la riforma della tariffa elettrica, una delle novità introdotte è la nuova “Tariffa TD”. L’obiettivo della riforma è quello di poter offrire ai consumatori una tariffa elettrica trasparente con una ripartizione equa dei costi e maggiormente aderente ai reali costi dei servizi di rete. Proprio per raggiungere questo obiettivo, dal primo gennaio 2017 le vecchie tariffe D2 e D3 sono state sostituite, all’interno della bolletta della luce, dalla “Tariffa TD” per i servizi di rete.
Tariffa TD: come funziona
La nuova “Tariffa TD” è destinata sia ai clienti residenti che non residenti e si applica a tutti i clienti domestici e, come evidenziato in precedenza, va a sostituire le vecchie tariffe D2 e D3. In precedenza, le tariffe progressive sull’utilizzo dell’energia, con l’aumento dei consumi, andavano a penalizzare fortemente le utenze che consumavano molto. In origine, infatti, le tariffe progressive erano stato concepite per garantire un’energia economica per i consumi essenziali e per penalizzare gli sprechi.
Oggi, invece, ai consumi più alti possono associarsi una maggiore efficienza e sostenibilità energetica. Per esempio, si pensi a chi ha deciso di utilizzare le pompe di calore al posto di un impianto a gas o a gasolio o a chi ha deciso di utilizzare una macchina elettrica. Figure che sino a poco tempo fa erano pesantemente penalizzate a causa dei loro consumi energetici importanti.
Inoltre, le tariffe progressive penalizzavano anche le famiglie numerose, non necessariamente ricche, che consumavano molto di più di nuclei famigliari più piccoli.
Grazie alla nuova “Tariffa TD”, i corrispettivi tariffari non sono più differenziati in base a scaglioni di consumo e nemmeno tra utenti residenti e non residenti.
Per i clienti residenti in possesso di un contratto di fornitura non superiore a 3kW, si è assistito al passaggio dalla tariffa D2 alla TD. La spesa annuale ha subito un aumento fisso di circa 64 euro per consumi sino a 1800 kWh per poi dimezzarsi per consumi sino a circa 2700 kWh e per poi annullarsi per consumi sino a 3100 kWh. Superata questa soglia, la spesa diminuisce rapidamente, consentendo risparmi importanti. Quindi, più si consuma e più si risparmia.
Nel caso, invece, di non residenti sempre con contratto da 3kW, la nuova “Tariffa TD2” ha sostituito la precedente tariffa D3. Nel caso in esame, l’aumento ha riguardato solo le quote fisse che diminuiscono al crescere dei consumi. Rispetto al vecchio sistema tariffario progressivo, la spesa annua rimane invariata sino a 1100 kWh e si abbassa rapidamente per consumi superiori con risparmi sino a 90 euro per consumi sino a 3400 kWh. Anche in questo caso, dunque, a maggior consumi corrispondono risparmi in bolletta, sostanzialmente l’esatto opposto di quello che succedeva con le vecchie tariffe progressive.
In buona sostanza, per consumi medio/bassi, la bolletta dell’energia dei residenti rimarrà più o meno invariata o con un lievissimo rincaro. In caso, invece, di consumi molto elevati, i risparmi rispetto a prima saranno molto consistenti. La nuova “Tariffa TD”, dunque, permette di utilizzare soluzioni come le pompe di calore senza rischi di salassi in bolletta.
Per i clienti non residenziali, le bollette con bassi consumi hanno visto rincari importanti che calano solamente se i consumi salgono considerevolmente.