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Togliere i sigilli al contatore del gas: perché è reato

togliere i sigilli al contatore del gas

Togliere i sigilli al contatore del gas è reato. Possiamo ben dire che si tratta di un reato di carattere penale. Di conseguenza non è un’azione assolutamente da compiere, quando, a causa del mancato pagamento della bolletta del gas, si incorre in una condizione di morosità e i tecnici vengono inviati dal distributore per l’apposizione dei sigilli. Nel caso in cui vi sia un contatore elettronico, come accade anche per il contatore della corrente elettrica, l’interruzione della distribuzione avviene a distanza. Con il vecchio contatore del gas, ancora molto diffuso nelle nostre abitazioni, vengono mandati dei tecnici che effettuano il distacco dalla rete e mettono i sigilli al contatore. Ma cosa si rischia, se effettuiamo da soli la riapertura del contatore del gas?

Le conseguenze del togliere i sigilli al contatore del gas

Non conviene assolutamente fare i furbetti e togliere da soli i sigilli al contatore. Questa azione, che comporta l’utilizzo indebito del gas, è considerata un vero furto. Proprio per questo motivo i distributori, se si accorgono del nostro comportamento illecito, possono sporgere denuncia per reato penale.

Tutto è regolamentato in base all’articolo 349 del Codice Penale. Esso dispone che chiunque violi i sigilli apposti secondo la legge per assicurare la conservazione di una cosa può essere punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Inoltre il soggetto che ha commesso il fatto illecito può incorrere in una multa che va da 103 a 1.032 euro.

Sempre l’articolo 349 del Codice Penale stabilisce che, se a commettere il fatto illecito è colui che ha in custodia la cosa, la pena può consistere nella reclusione da 3 a 5 anni e la multa è compresa tra 309 euro e 3.098 euro.

Cosa fare per riattivare il contatore del gas con i sigilli

L’unico modo legale per ottenere la riapertura del contatore con la rimozione dei sigilli è pagare le bollette del gas per le quali si è andati in morosità. Naturalmente, anche se paghiamo le bollette scadute, non abbiamo il diritto di riaprire da soli il contatore del gas. Dobbiamo sempre comunicare al fornitore l’avvenuto pagamento e richiedere la riattivazione della fornitura.

La comunicazione deve essere scritta e inviata tramite raccomandata o e-mail. Alla comunicazione deve essere allegata la copia della ricevuta, per testimoniare l’avvenuto pagamento. Dopo aver ricevuto la comunicazione, il fornitore avvisa il distributore. Quest’ultimo ha il compito di riattivare il contatore del gas nel giro di due giorni feriali.

Ricordiamoci che tutte le richieste per la riattivazione della fornitura che arrivano entro le 18 nelle giornate che vanno dal lunedì al mercoledì o che arrivano dopo le ore 14 nelle giornate di giovedì e venerdì vengono considerate come pervenute il giorno successivo. Se il distributore ritarda nella riattivazione della fornitura, possiamo avere diritto ad un risarcimento economico stabilito in base all’entità del ritardo.